Amore e dedizione per i malati poveri - Beata Madre Anna Michelotti
Fondatrice di noi Suore Piccole Serve del S. Cuore, nata ad Annecy, nell’Alta Savoia, il 29 agosto 1843 da padre piemontese, di Almese (Torino), e da madre savoiarda, deceduta a Torino il 1° febbraio 1888.
Madre Anna Michelotti, in religione suor Giovanna Francesca di S. Maria della Visitazione, ha saputo leggere i disegni di Dio nella sua storia e nella storia del suo tempo.
Mossa dall’amore misericordioso del Cuore di Cristo, l’8 agosto 1875 con un gruppo di sorelle iniziò a Torino il servizio gratuito a domicilio per i malati poveri.
Lasciò un messaggio di carità evangelica verso i malati poveri e sofferenti con la sua sensibilità e bontà d’animo. La sua fede e il suo attaccamento a Cristo furono le motivazioni determinanti nelle sue scelte.
Don G. Colombero l’ha descritta così: “ha una costituzionale inclinazione ad amare il prossimo, cioè una capacità tutta propria di fare attenzione all’altro, di intuire la sua gioia e la sua pena, di andargli incontro, e tendere la mano per prima. Amare è liberare se stessi dall’ossessione di se stessi, è fare spazio dentro di sé per essere disponibili per il bisognoso. Chi possiede il privilegio di tale disponibilità ha quanto di meglio si possa desiderare per instaurare relazioni interpersonali intensamente vive e significative e per offrire un servizio ideale” (La glorificazione di Madre Anna Michelotti p.12).
La nostra Fondatrice appartiene alla categoria di queste persone che portano inscritta nella loro natura la vocazione a cercare e a vivere incontri umani, specialmente i più umani: quelli con i sofferenti.
Chi può contare i chilometri di strada percorsi da Madre Anna, i gradini saliti fino alle soffitte, agli abbaini; misurare la somma dei doni offerti dal suo cuore, il cumulo di servizi d’ogni genere compiuti dalle sue mani, la tenacia del suo sorriso oltre ogni stanchezza? Anche noi, sue figlie, ci proponiamo di servire Cristo stesso nella persona del sofferente, di prolungare lo slancio di carità che spinse la beata Fondatrice a chinarsi sul dolore dei fratelli per confortarli e alleviarli.